La caduta dell’impero romano e le invasioni barbariche colpirono il territorio di Narnia che, come le altre città lungo la via Flaminia, fu inglobato in quello che poi divenne il Corridoio Bizantino.
Passata sotto l’influenza dello Stato Pontificio, iniziò nel tardo medioevo quella crescita che la portò ad essere punto di riferimento territoriale tra i comuni del centro della penisola, tanto da essere conosciuta come città “superba” e punto di riferimento territoriale tra i comuni del centro della penisola.
Narnia nell’alto medioevo.
Nell’alto medioevo Narnia è ricordata, durante la Guerra Greco-Gotica, quando nel 536 Bessa – al seguito del generale bizantino Belisario – si fermò per qualche tempo nei pressi della città che gli permise di sconfiggere le avanguardie dei Goti di Vitige.
Nel 545 fu invece Totila a devastare Narnia – sebbene l’agiografia di San Cassio dia resoconto di un miracolo del santo, grazie al quale sarebbe stata evitata la distruzione della città.
È probabilmente di questo periodo la costruzione della prima struttura che poi divenne l’abbazia fortificata di San Cassiano sul monte Santa Croce di fronte la città, come è probabile individuare nell’ex Chiesa di San Domenico – oggi Auditorium Bortolotti, l’area in cui sorgeva il luogo di culto già a partire dal IV secolo e la sede vescovile. Il mosaico rinvenuto di recente lungo la navata di sinistra è di certo bizantino.
Il ruolo strategico di Narnia fu poi confermato nel periodo successivo, quando con l’arrivo dei Longobardi e la costituzione del Ducato di Spoleto, la città dovette sottostare alle mire espansionistiche del duca Ariulfo tra gli anni 591 e 592.
Alternativamente persa e riconquistata dai duchi di Spoleto ed appartenuta per un breve periodo ai beni della Contessa Matilde di Canossa, nel 741 la città venne assegnata dai Franchi allo Stato della Chiesa.
Oltre la Cattedrale di Santa Maria Maggiore, in questo periodo, dovevano essere attivi alcuni edifici di culto oggi scomparsi:
- la chiesa di San Severino – posta dove erano i locali della banca in Piazza dei Priori;
- la chiesa di San Martino – inglobata nel complesso del Palazzo Eroli;
- la chiesa di San Salvato – demolita nel 1495 e collocata tra l’angolo nord-est del Palazzo Comunale e la fontana trecentesca di piazza dei Priori.
Tra il IX e il X secolo venne edificato, invece, il primo nucleo della Chiesa di Santa Maria Impensole il cui committente fu, probabilmente – come per la Chiesa di San Martino di Taizzano – papa Giovanni XIII già vescovo di Narni.
Narnia nel basso medioevo.
A partire dall’XI secolo la città medievale – che si sarebbe ribellata nel 1112 a papa Pasquale II, nel 1167 a Federico Barbarossa, e nel 1242 si sarebbe schierata con Roma e Perugia contro l’impero – proiettò la sua influenza territoriale su San Gemini, Stroncone, Calvi, Otricoli e Castiglione.
È in questo periodo che vennero realizzate le prime case torre che andarono a caratterizzare materialmente lo status di alcune famiglie nobiliari ed è in questo periodo che fu edificata la Chiesa di San Giovenale che, solo il secolo successivo per mano di papa Eugenio III, sarebbe diventata la Cattedrale di Narni.
Nel 1143 fu libero comune e iniziò un periodo di trasformazioni radicali:
- la Platea Major – oggi Piazza dei Priori – andò a sostituire l’area del foro romano;
- si costruirono i grandi edifici civili e religiosi come il Palazzo del Podestà, il Palazzo dei Priori, le Chiese di San Domenico e Sant’ Agostino decorate con opere di artisti di fama nazionale.
Nel 1373 venne infeudata agli Orsini ai quali ritornò nel 1409. Nel XV secolo venne occupata da Ladislao, re di Sicilia, per essere poi riassorbita dallo Stato Pontificio grazie all’intervento di Braccio da Montone.
Da questo periodo in poi, Narni entrò a far parte dei territori controllati dal papato perdendo così la sua indipendenza, e sotto il pontificato di Gregorio XI venne eretta dal cardinale Albornoz, su preesistenze più antiche, l’imponente Rocca che ancora oggi domina la città dall’alto.
Narnia negli statuti del 1371 e la Corsa all’Anello.
L’evento che si festeggia tra fine aprile inizio maggio, dedicato alle celebrazioni in onore della Festa di San Giovenale, è la rappresentazione della Narnia raccontata dagli Statuti del 1371.
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