Quello che oggi è il moderno Auditorium Mauro Bortolotti, fu un tempo la prima cattedrale di Narni. Affidata poi ai domenicani, fu parte di un più ampio complesso conventuale sconsacrato nel 1867.
Parliamo di una delle opere più maestose di Narni, l’Ex Chiesa di San Domenico.
L'Auditorium San Domenico, un tempo Cattedrale della Città di Narni.
Cattedrale di Narni col nome di Santa Maria Maggiore, fu consacrata nel 1148 dal Papa Eugenio III ed edificata sopra un precedente edificio di epoca bizantina di cui sono stati riscoperti recentemente degli ambienti musivi.
Nel 1304 la cattedrale venne trasferita a San Giovenale e la chiesa venne affidata ai Domenicani.
Poco dopo la metà del XIX secolo fu sconsacrata e i bombardamenti successivi distrussero parte del convento, poi riscoperto e visitabile in quella che oggi conosciamo come Narni Sotterranea.
Un complesso imponente e un particolare portale del XII secolo.
L’ex Chiesa di San Domenico in Narni, oggi si presenta con un’architettura assai imponente: un’alta torre campanaria sovrasta tutto il complesso e la facciata palesa in modo assai eloquente le varie fasi costruttive e di adattamento.
Anche se ampiamente rimaneggiato, uno degli elementi peculiari della struttura è il particolare portale d’accesso che è composto da tre blocchi decorati con dodici busti virili e ornamenti vegetali che recenti studi riportano al XII secolo.
Sull’architrave, una croce e due figure che si genuflettono, due blocchi di pietra sono scolpiti infine a telamoni.
Un finestrone ha preso il posto delle tre finestre originali, simili a quelle visibili sulla facciata della chiesa di San Giovenale: elementi tipici dell’architettura narnese. Sotto di esse è visibile una lunga cornice trasversale di maschere che fanno da cariatidi, sopra la cornice, due leoni sono stati inseriti nel muro forse a scopo decorativo, come in altri edifici della città. Nella muratura della facciata e della torre specialmente nella parte più bassa, è possibile notare elementi recuperati da vecchie costruzioni romane, come era uso nei tempi passati.
Sono ancora aperti due ingressi, al centro e a sinistra, mentre quello di destra è completamente murato, probabilmente dopo il 1527 come ci suggerisce il dipinto all’interno, posto in corrispondeza ad esso.
Un gioiello dell'arte tra medioevo e rinascimento.
L’interno è a tre navate divise da pilastri che sostengono delle arcate a tutto sesto diverse fra loro per ampiezza.
In fondo, l’abside attuale modificata nella prima metà del Seicento, ha fatto scomparire ogni traccia dell’architettura primitiva, recentemente rimessa in luce, in parte, da scavi archeologici.
Le cappelle furono aggiunte nel XV secolo e appartengono ad alcune tra le famiglie più illustri della città: quella della Famiglia Gattamelata; quella della Famiglia Arca; e quella più imponente, a due arcate, dedicata alla Madonna del Rosario, affrescata con scene del Vecchio e Nuovo Testamento dai fratelli Zuccari.
Addossato all’ultimo pilastro sinistro si trova un bellissimo Tabernacolo di marmo scolpito, che per la sua composizione e la finezza dell’opera, potrebbe essere attribuito alla scuola di Agostino Duccio.
Nel pilastro di fronte è posto il sepolcro del giovane Gabriele Massei (1494) ultimo rampollo di quella famiglia nobile, opera di ispirazione lombarda.
Sulle pareti sono visibili affreschi che vanno dal XIII alla fine del XVI secolo.
Di particolare rilievo il San Giorgio nella controfacciata e, nel secondo pilastro a destra, una Crocifissione attribuita al Maestro della Dormitio, al quale si possono ricondurre anche le decorazioni con Santi che corrono verticalmente nelle facce contigue.
In fondo alla navata sinistra degno di nota l’affresco con Madonna fra i Santi Domenico e Tommaso della fine del XV secolo che viene fatto risalire a Pier Matteo d’Amelia o alla sua scuola.
Sulla parete laterale, dalla parte opposta, un frammento di affresco attribuito a Lorenzo Torresani, mentre vicino all’ingresso e sulla volta della seconda arcata ci sono una Crocifissione e un San Martino che fanno parte della produzione di quella scuola Narnese che tra il trecento e il quattrocento ha lasciato ampia traccia di sé.
L'antica cripta, l'abside e il mosaico bizantino.
Con gli scavi archeologici del 2007 sono emersi i resti dell’antica abside e della cripta databili al XII secolo e, con essi, una notevole porzione del mosaico pavimentale datato VI secolo e facente parte di una struttura di epoca bizantina che potrebbe essere legata alla presenza della prima cattedrale di Narni.
L'Annunciazione di Benozzo Gozzoli, oggi a Palazzo Eroli.
Conservata oggi nella pinacoteca all’interno del Palazzo Eroli l’Annunciazione di Benozzo Gozzoli, una delle opere più importanti di Narni, era un tempo custodita proprio in questa Chiesa.
Oltre alle attestazioni storiche, la decorazione sul tappeto ai piedi della Vergine con cani bianchi e neri, rimanderebbe ai Domini Canes ovvero proprio ai frati domenicani titolari della Chiesa di San Domenico.
San Domenico, Narni Sotterranea e l'organizzazione di eventi.
L’ex complesso conventuale di San Domenico, e la chiesa stessa, sono parte della suggestiva visita legata a Narni Sotterranea che parte dalla riscoperta Chiesa della Madonna della Rupe e, passando per ambienti romani e per la Stanza dei Tormenti del Santo Uffizio, giunge proprio a quella che fu una delle più importanti chiese della Città di Narni.
Per organizzare eventi all’interno dell’Auditorium San Domenico è bene contattarci nella sezione dedicata, o chiama il numero nei contatti (di seguito).
Auditorium Bortolotti
Ex Chiesa di San Domenico, Strada Mazzini, 23 – 05035 Narni TR
Tel: 0744 747272
L’ex Chiesa di San Domenico è parte integrante delle visita di Narni Sotterranea.
Nel caso si vogliano organizzare eventi, contattare il numero dei contatti.
Lasciare l’auto presso il Parcheggio del Suffragio, salire in ascensore fino in Via Garibaldi, poi proseguire per Piazza dei Priori e poi in Via Mazzini
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