Testimonianza dell’eccellenza idraulica e ingegneristica romana, l’Acquedotto della Formina è un complesso di cunicoli, ponti e trafori che corrono per 13 km in pendenza costante, da Sant’Urbano fino a Narni.

L’Acquedotto Romano della Formina a Narni.

Secondo padre Ferdinando Brusoni, che scriveva nel XVIII secolo, un’iscrizione su lastra marmorea che doveva essere murata su una parete dell’acquedotto, riportava la realizzazione dell’opera tra il 24 e il 33 d.C. da parte del Curator Aquarum narnese Marco Cocceio Nerva, avo dell’omonimo imperatore.

L’acquedotto romano, principale fonte di approvvigionamento di Narnia, partendo dal cosiddetto Caput Aquae – che si trova a 8 km da Narni sul monte Bandita a valle di Sant’Urbano – raccoglie sette sorgenti lungo il percorso che è contraddistinto da: 

  • quattro ponti – Ponte Pennina, Ponte Nuovo, Ponte Vecchio e Ponte Cardona;
  • tre trafori – Traforo di San Biagio (lungo 449 mt.) Traforo di monte Ippolito  (700 m) e Traforo di San Silvestro (231 m).

Secondo quelli che erano i canoni dettati da Vitruvio nel De Architectura, la pendenza media è di 5 per 1000.

Una volto giunto alle mura di Narnia l’acqua veniva raccolta nel castellum aquae da cui partivano le tubature in piombo.

Epigrafe all'interno dell'Acquedotto della Formina di Narni
Epigrafe del sovrintendente ai lavori dell'Acquedotto

Il Ponte Pennina.

A due chilometri del Caput Aquae si incontra il Ponte Pennina, lungo poco più di 17 metri, con delle bocchette per l’accesso all’interno delle quali una è ancora visibile.

Il ponte, restaurato nei secoli, conserva poco della sua struttura romana.

Il Ponte Nuovo.

Ponte Nuovo è il secondo ponte, ha una lunghezza di 24 metri e, su di esso, scorre la provinciale Narni – Sant’Urbano.

Il nome è probabilmente legato alla sua edificazione nella forma attuale che si può ipotizzare tra il XIII e XIV secolo – la data del 1303, riportata sulla coppa in bronzo della Fontana di Piazza dei Priori, allude al restauro del ponte.

Alcuni materiali dell’originale ponte romano sono ancora presenti nella struttura.

Ponte Nuovo, Acquedotto della Formina di Narni

Il Ponte Vecchio.

Ponte Vecchio è il terzo ponte, ha una lunghezza di 17 metri e, anche sopra a esso, passa la provinciale Narni – Sant’Urbano.

Anche questa struttura ha subito diversi rifacimenti particolare il concio in chiave che conserva un simbolo itifallico in altorilievo, di sicuro con significato apotropaico.

Ponte Vecchio, Acquedotto della Formina di Narni

Il Ponte Cardona.

Ponte Cardona con la sua elegante presenza all’interno dell’omonimo bosco di querce e lecci, percorribile attraverso un sentiero nel verde, si trova in località Montello e fu costruito per superare il fosso dei Collari.

Realizzato in opera quadrata con conci di travertino è posto nelle vicinanze di quello che è il Centro Geografico d’Italia.

Il Ponte Cardona dell'Acquedotto della Formina a Narni visto dal basso

I tre trafori.

Il Traforo di San Biagio è il primo dal Caput Aquae ed è lungo 449 metri.

Il cunicolo, scavato nella roccia, fu consolidato con un rivestimento in muratura, mentre per la copertura fu utilizzato del pietrame legato con malta di calce che in alcuni tratti formava una cuspide mentre in altri una volta a tutto sesto molto piccola.

Suggestive le epigrafi di chi volle lasciare la sua firma durante i restauri, in particolare Mastro Berto Alberto e Mastro Bastiano, in carica come sovrintendenti ai lavori il 5 settembre 1620.

Il Traforo di monte Ippolito è lungo circa 700 metri e, nei mesi tra maggio e ottobre, è visitabile su prenotazione.

Nelle sue pareti sono conservate le nicchie che servivano per inserire le lucerne per la luce.

Molte epigrafi, come per l’altro traforo, testimoniano i lavori di restauro realizzati nel corso degli anni.

Il Traforo di San Silvestro è l’ultimo dei tre e lungo circa 231 metri.

Anche questo traforo venne sottoposto a numerosi restauri come testimoniano anche due date impresse nell’intonaco che portano la data del “1595” e del “27 agosto 1625”.

La visita all'Acquedotto della Formina.

La Visita guidata dell’Acquedotto della Formina è possibile da maggio a ottobre grazie all’Associazione Subterranea.

Il fascino dell’esperienza è unico, perché si tratta dell’unico acquedotto romano visitabile in Italia.

Una passeggiata sul Sentiero della Formina.

Il Sentiero della Formina, che parte dalle mura di Narni e arriva a Sant’Urbano, ripercorre tutti i punti di interesse legati a questa splendida opera che dal periodo romano a oggi si è resa disponibile alle necessità idriche di Narni e del suo territorio.

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