Come sospeso sul colle che domina il passaggio verso Taizzano e le Gole del Nera per chi viene da Vigne e passa sul Ponte Sanguinaro, si erge l’abitato di Borgaria.
L'antico castello di Borgaria.
Antico castello, citato dal registro delle rendite della diocesi di Narni sin dal 1191, Borgaria ha di certo origini molto più antiche.
Diversi sono infatti i materiali di riuso ed epigrafi sparse per il paese.
Ma è il toponimo ad invitare a due interessanti ipotesi sulla storia del luogo – le stesse fatte per il nome della non distante Portaria nel Comune di Acquasparta:
- la prima è legata al termine burgus, utilizzato sia da Vegezio nel Epitomae rei militaris sia da Orosio nel Historiae contra paganos, che sta a identificare un piccolo fortilizio o torre di epoca tardo imperiale – da cui Burgaria e poi Borgaria;
- la seconda, vuole invece che il nome derivi dal termine arciporcaro, ossia colui che, in epoca longobarda, era designato al controllo dei boschi e dei pascoli che erano destinati ai maiali e di stanza in una fortificazione nelle vicinanze.
Sia la prima che la seconda ipotesi suggeriscono che il Castello di Borgaria facesse parte del sistema di fortificazioni, probabilmente già esistente in epoca bizantina, che integrava il Castello di Bufone ( di cui oggi rimane solo una torre che si erge in splendida solitudine sopra un bosco sul passaggio del Tevere) e la torre, oggi campanaria, della Chiesa di Santa Pudenziana.
Ad avvalorare questa tesi la dedica di un’antica chiesa del castello a Sant’Apollinare, fondatore secondo la leggenda dell’omonima chiesa nella città di Ravenna, di cui peraltro è santo patrono. Inoltre un antico manoscritto del XVI secolo del gesuita narnese Fulvio Cardoli che fa supporre che Borgaria fosse il nucleo più importante del sistema di fortificazioni narnese e che in esso avesse residenza il praefectus militium.
Quello che è certo è che nel 1291 il castello fu interdetto, insieme a Narni e Amelia, poiché si rifiutò di pagare il censo allo Stato Pontifico con il quale intrattenne sempre rapporti ostili se è vero che, come attestano fonti del 1508, gli abitanti di Borgaria si liberarono dall’obbligo imposto da Sisto IV di aiutare e erigere il bastione di Porta Ternana, allora chiamata porta delle Arvolte.
Cosa vedere a Borgaria e dintorni.
Oggi Borgaria è il classico borgo umbro arroccato all’interno delle sue mura di derivazione medievale.
Particolari sono i resti della torre di avvistamento posta di fianco l’abitato.
Attraversata la Porta Civica, sulla destra si incontra subito il palazzo fatto costruire attorno alla fine del XVI sec. dall’allora vescovo di Narni Romolo Cesi. Seguendo l’abbrivio, dopo una piccola ascesa e un terrazzo panoramico in cui al centro vi è un suggestivo pozzo, si trova la Chiesa dei Santi Silvestro e Feliciano. Nella piazza principale del paese, invece, sorgono i resti della torre civica e, di lato, quelli di un antico portale chiamato Porta dei Porci.
Di grande interesse storico e architettonico è la stupenda Chiesa di Santa Pudenziana (conosciuta anche come Santa Maria in Visciano), che si erge sotto la via Tiberina a poca distanza da Borgaria, in loc. Visciano.
Procedendo sulla via Tiberina:
- verso Narni si incontra, prima l’Abbazia di Sant’Angelo in Massa, poi Taizzano;
- verso Roma, invece, il bivio sul Ponte Sanguinaro poi, salendo sulla sinistra lungo il percorso dell’antica via Flaminia, Vigne.
Borgaria
Borgaria – 05035, Narni
Borgaria è un borgo immerso nella pace della sua collina, è possibile realizzare la visita a piedi lasciando l’auto fuori dalle mura castellane.
Consigliamo di parcheggiare nei pressi dell’accesso principale del borgo.
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